Crollo del mercato per il recupero di carta e cartone: attenzione alle nuove quotazioni

4 Febbraio 2020
Crollo del mercato per il recupero di carta e cartone: attenzione alle nuove quotazioni

Il sistema rifiuti italiano sta attraversando un momento di grave crisi. Mancano gli impianti per recuperare i materiali riciclabili raccolti, ma inutilizzati, spazzatura urbana e scarti rigenerabili. Il mercato chiuso e i prezzi folli possono sfociare purtroppo in problemi di legalità e malavita.

È ciò che sta succedendo al mercato della carta da macero in un periodo di emergenza nella gestione dei rifiuti.

Per saperne di più: l’allarme delle imprese del settore carta e cartone

Riciclare carta e cartone oggi è un costo per tutti. I produttori dei rifiuti sono costretti a pagare per il recupero degli stessi piuttosto che vedersi riconoscere un corrispettivo economico per la buona gestione e il rispetto dei principi che l’Economia Circolare ha diffuso. Ma per quali cause?

Il valore della carta da macero è tornato ai minimi storici per più motivi: i cambiamenti dello scenario internazionale dove si registra un surplus di carta da macero su tutti gli altri mercati a causa della guerra commerciale fra Cina e USA.

La conseguente possibile chiusura delle imprese del settore recupero carta e cartone rischia di impattare fortemente sulle città impossibilitate, per gli alti prezzi, a raccogliere il cartone destinato al riciclo. I mutamenti della scena internazionale hanno ripercussioni anche nel nostro Paese, dove il prezzo medio del cartone ha registrato un crollo da gennaio a maggio 2019 del 25%.

A causa di uno scarso atteggiamento intelligente e sostenibile dell’opinione pubblica nazionale, che non vede la gestione del rifiuto come una risorsa, gli impianti per lo smaltimento finale degli scarti non riciclabili sono sempre meno disponibili; a questo consegue un aumento folle dei costi di smaltimento che impatta economicamente sulle filiere, fino al possibile blocco totale del ciclo di raccolta e smaltimento.

In ultimo, ma non meno importante, vi è un problema legato alla legalità delle operazioni di smaltimento. È indubbio che il valore dei materiali di recupero possa, subendo oscillazioni, portare a costi e non sempre ricavi. Se ciò non viene capito e previsto si rischia di dare spazio a imprese che non operano nel rispetto dell’ambiente.

Per maggiori informazioni visita il link o scarica l’articolo in allegato, tratto da Il Sole 24 Ore.

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