Eternit Smaltimento Amianto

Numerose imprese specializzate nella bonifica ambientale si affidano a Valli Gestioni Ambientali per le operazioni di gestione e smaltimento di materiali contenenti amianto, in particolare per lo smaltimento dell’eternit.
Il Decreto Ministeriale 6/9/94 individua tre principali metodologie di bonifica dei siti inquinati da amianto:
- rimozione: è il procedimento più diffuso, perché, togliendo definitivamente l’amianto, elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell’edificio, risolvendo il problema alla radice. I materiali in amianto (amianto floccato, amianto friabile, cemento amianto “eternit” o misti) vengono conferiti in discariche e/o impianti autorizzati per la gestione e lo smaltimento dell’amianto;
- incapsulamento: consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che (a seconda del tipo di prodotto usato) tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta;
- confinamento: consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio.
Prima dello smaltimento amianto: la storia
Con il termine amianto (o asbesto) si identificano diverse varietà mineralogiche fibrose, alcune appartenenti al supergruppo degli anfiboli (antofillite, actinolite, crocidolite, grunerite e tremolite) e uno al sottogruppo dei serpentini, ovvero il crisotilo. Il termine ha una valenza prevalentemente commerciale e viene utilizzato per indicare quei minerali che, per le loro peculiari proprietà fisiche, in particolare la non combustibilità e la resistenza alle alte temperature, sono stati impiegati in numerose applicazioni industriali e tecnologie, attraverso la produzione dei cosiddetti Materiali Contenenti Amianto (MCA).
L’utilizzo industriale dell’amianto si è intensificato a partire dai primi del Novecento, con la produzione di amianto-cemento e materiali di attrito (freni, frizioni), fino a raggiungere il picco negli anni ’70, periodo in cui erano disponibili sul mercato numerosi prodotti contenenti amianto, molti dei quali ancora oggi presenti in edifici e impianti. Le applicazioni spaziavano:
- dal settore industriale e ferroviario, per le sue proprietà ignifughe e isolanti;
- al settore edile, con prodotti in cemento-amianto (come l’eternit), che rappresentavano oltre il 70% della produzione totale;
- fino a usi più specifici come mattonelle in vinil-amianto, mastici, collanti, guarnizioni, prodotti di frizione, cartoni, tessuti, filtri per le bevande, ecc.
Nel corso del XX secolo è emersa con chiarezza la pericolosità dell’amianto per la salute umana: l’inalazione delle sue fibre può causare gravi patologie polmonari, tra cui asbestosi, cancro ai polmoni e mesotelioma. Questa correlazione tra esposizione e patologie ha portato all’adozione della Legge 27 marzo 1992, n. 257, che ha sancito il divieto di estrazione, importazione, commercializzazione, produzione e utilizzo dell’amianto e dei prodotti che lo contengono. La Legge ha previsto un programma di dismissione graduale, con termine ultimo fissato al 28 aprile 1994.
Oltre al divieto, la normativa ha introdotto disposizioni per la gestione, il trattamento e lo smaltimento dei materiali contenenti amianto, al fine di tutelare la salute pubblica e l’ambiente, regolamentando le attività residue di bonifica e messa in sicurezza
Eternit e amianto, gestione e smaltimento specializzato e rimozione, come fare e a chi rivolgersi
La rimozione dell’eternit e di altri Materiali Contenenti Amianto (MCA) deve essere affidata esclusivamente ad aziende iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, nella categoria specifica per la bonifica dell’amianto. Lo smaltimento dell’eternit è, infatti, un’operazione complessa e regolamentata, che richiede competenze tecniche, attrezzature idonee e il rispetto di rigorose procedure di sicurezza ambientale e sanitaria.
La rimozione dei manufatti in eternit è un intervento, non solo incentivato da molte Regioni, ma anche fondamentale per la tutela della salute pubblica. Nonostante il divieto di utilizzo, molti edifici civili e industriali presentano ancora coperture o componenti in eternit, a causa del basso costo e dell’elevata durabilità del materiale. L’amianto rimosso deve essere smaltito correttamente presso discariche o impianti autorizzati, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Ricevere informazioni su: amianto, gestione e smaltimento Bergamo, Brescia, Milano
Per ricevere informazioni dettagliate sulla rimozione, gestione e smaltimento dell’eternit, è possibile rivolgersi:
- agli enti competenti (p. es. ATS, ASL, Regione);
- alle ditte specializzate, come Valli Gestioni Ambientali, operano nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Valli Gestioni Ambientali si occupa di:
- trasporto dell’amianto;
- stoccaggio presso i propri impianti autorizzati;
- conferimento in discariche idonee alla gestione di eternit e di altri materiali contenenti amianto.
Valli Gestioni Ambientali è operativa in tutto il Nord Italia, in particolare si occupa di:
- gestione e smaltimento eternit Bergamo;
- gestione e smaltimento eternit Brescia;
- gestione e smaltimento eternit Lecco;
- gestione e smaltimento eternit Veneto, in generale.
Grazie a una logistica efficiente e a partnership consolidate, Valli Gestioni Ambientali opera anche nel Centro e Sud Italia, garantendo standard elevati di qualità e affidabilità su tutto il territorio nazionale.
Come conferire eternit al nostro impianto
Il materiale già rimosso e trattato da ditte specializzate che effettuano i lavori di rimozione viene caricato su automezzi di Valli Gestioni Ambientali e/o di terzi autorizzati, secondo le seguenti modalità:
- lastre di eternit: da conferire integre, trattate con idoneo incapsulante, impilate e avvolte con materiale plastico trasparente e resistente (l’eternit deve essere ben visibile dall’esterno), opportunamente sigillate con film trasparente e nastro adesivo idoneo per amianto. Le lastre così confezionate dovranno essere poste su bancali standard (120 cm di profondità) in buono stato, esterni all’involucro. Le tute, mascherine e altri DPI devono essere conferiti separatamente;
- materiale frantumato: trattato con incapsulante idoneo e confezionato in big bag ermetici omologati ONU, resistenti allo strappo.
Come previsto dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali (Prot.n.1912/ALBO/PRES), prima del trasporto, prima del trasporto ogni collo deve riportare:
- etichetta “R” nera su fondo giallo;
- etichetta “a” bianca su fondo nero, in stampatello minuscolo.
Contattandoci, riceverete una risposta da personale esperto e capace di indirizzarvi nel migliore dei modi.