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Si sblocca l’End of Waste: un nuovo impulso all’economia circolare italiana
7 Ottobre 2019

Si sblocca l’End of Waste: un nuovo impulso all’economia circolare italiana

L’intesa è stata raggiunta: l’accordo che sblocca l’end of waste darà nuovo impulso all’economia circolare in Italia. La modifica è stata inserita nel decreto sulle crisi aziendali e supera la misura contenuta nella legge 55 del 14 giugno 2019.

La nuova modifica

Nell’emendamento approvato si specificano alcuni criteri che riguardano:

  • materiali di rifiuto in entrata ammissibili ai fini dell’operazione di recupero
  • processi e tecniche di trattamento consentiti
  • criteri di qualità per i materiali di cui è cessata la qualifica di rifiuto, i valori limite per le sostanze inquinanti
  • requisiti affinché i sistemi di gestione dimostrino il rispetto dei criteri che stabiliscono la cessazione della qualifica di rifiuto (controllo qualità, monitoraggio e accreditamento

Ma con quale o quali obiettivi? Il nuovo accordo preso vuole semplificare le procedure di recupero e riutilizzo dei rifiuti, riflettendo anche su chi o cosa li autorizza; agevolare le aziende che operano nel settore dell’economia circolare, tutelando l’ambiente e la salute delle persone.

Per quanto riguarda le Regioni è loro il compito di autorizzare il recupero, ma con criteri uguali da Nord a Sud, senza quindi creare differenze tra le imprese, a seconda della geocalizzazione.

Ma cos’è davvero l’end of waste?

Con questa sigla si intende il processo di recupero eseguito su un rifiuto, al termine del quale esso perde la sua qualifica per tornare a essere un prodotto. L’End of Waste è quindi il processo che trasforma il rifiuto in un prodotto nuovamente utile.

Ma quando un rifiuto smette di esserlo? La risposta più semplice è: quando è sottoposto a un’operazione di recupero e soddisfa alcune semplici condizioni:

  • è utilizzato per scopi specifici
  • esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto
  • soddisfa requisiti tecnici nel rispetto di normativa e standard
  • il suo utilizzo non porta a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana

La tutela del territorio e il ruolo dell’Ispra

Il rilascio delle autorizzazioni all’inserimento di una tipologia di rifiuto nel ciclo produttivo è affidato alle Agenzie Regionali, il cui monitoraggio e verifica è competenza dell’Ispra; il tutto in tempi di procedura stabiliti.

Ecco perché le norme sull’end of waste sono utili non soltanto a limitare il numero di rifiuti che finiscono allo smaltimento.

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