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26 Aprile 2023

Decreto EoW inerti: tutto quello che c’è da sapere

Il decreto EoW, acronimo che sta per "End of Waste", è il decreto ministeriale 27 settembre 2022, n. 152, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 ottobre 2022, n. 246, e che stabilisce i criteri specifici nel rispetto dei quali i rifiuti inerti derivanti da costruzione e demolizione C&D waste (di cui al capitolo 17 dell’elenco europeo dei rifiuti) e gli altri rifiuti inerti di origine minerale (non appartenenti al capitolo 17 dell’elenco europeo dei rifiuti), dopo essere stati sottoposti a operazioni di recupero, cessano di essere rifiuti.
In pratica, il decreto EoW si propone di specificare i criteri e le disposizioni secondo cui i rifiuti da costruzione e demolizione sono trasformati in risorse, cioè in aggregati recuperati da utilizzare per gli scopi specifici previsti dal decreto, creando nuove opportunità per il recupero e il riutilizzo dei materiali e riducendo l'impatto ambientale della loro gestione.
Il decreto EoW rappresenta un passo importante verso una maggiore sostenibilità ambientale e una gestione più efficace dei rifiuti a livello internazionale, protesa alla massima attuazione degli obiettivi dell’economia circolare.

Decreto Eow pdf

Il decreto EoW inerti non è un provvedimento a sé stante, ma si inserisce in quadro regolamentare più vasto e complesso dell’End of Waste, disciplinato dalla direttiva 2008/98/CE, art. 6, che mira a promuovere il recupero e il riutilizzo dei rifiuti, riducendo le quantità di rifiuti avviati in discarica e creando nuovi prodotti utili da reimmettere nel ciclo produttivo. La prima normativa europea a riguardo è stata adottata nel 2008, tuttavia, il concetto di fine del ciclo di vita dei rifiuti è stato introdotto ufficialmente a livello europeo solo nel 2011, con la pubblicazione della Raccomandazione della Commissione Europea sulle condizioni per l'applicazione dell'art. 6 della direttiva 2008/98/CE (c.d. "Raccomandazione EoW").
Il processo di implementazione a livello nazionale è graduale e varia da Stato a Stato. In Italia, è il decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 a stabilire le regole secondo cui un rifiuto cessa di essere tale quando è sottoposto a un’operazione di recupero e soddisfa i criteri specifici stabiliti a livello europeo o, in mancanza di criteri comunitari, quando soddisfa i criteri previsti dal Ministero dell’Ambiente all’interno di decreti adottati caso per caso per le singole tipologie di rifiuti.
Il decreto EoW inerti ha avuto e avrà importanti ricadute nel sistema normativo italiano perché ha introdotto il concetto di fine del ciclo di vita dei rifiuti inerti e ha individuato i criteri specifici che permettono ai rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di origine minerale di perdere la qualifica di rifiuto e diventare “aggregato recuperato”, cioè una risorsa da recuperare e riutilizzare.
Tutti i regolamenti EoW sino ad ora emanati dal Governo italiano hanno definito i criteri di fine del ciclo di vita dei rifiuti e gli standard qualitativi e quantitativi per la gestione dei rifiuti e dei materiali di riciclo. Tutti i decreti hanno introdotto l'obbligo per le Autorità locali di individuare e promuovere le buone pratiche di gestione dei rifiuti e di favorire il riciclo e il riutilizzo dei materiali. In generale, tutti i decreti End of Waste promuovono una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e alla gestione dei rifiuti come risorsa, favorendo il recupero e il riutilizzo dei materiali e riducendo l'impatto ambientale della loro gestione.
Consulta il PDF completo del decreto 27 settembre 2022, n. 152 “Regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale, ai sensi dell'articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. (GU Serie Generale n.246 del 20-10-2022)”.

Cosa sono i rifiuti da demolizione?

Il decreto EoW inerti riguarda i rifiuti inerti dalle attività di costruzione da demolizione (p. es. cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, miscele bituminose, terre e rocce da scavo, pietrisco, rifiuti misti, altro) e altri rifiuti inerti di origine minerale (p. es. scarti di ghiaia e pietrisco, sabbia e argilla, polveri, ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione, altro), che possono essere recuperati e che sono direttamente riutilizzabili nella costruzione di nuovi edifici, strutture e infrastrutture.
Inoltre, il decreto EoW ha introdotto la figura del produttore di materiali di riciclo o del produttore di aggregato recuperato o semplicemente produttore, che deve garantire la qualità e la sicurezza dei materiali prodotti e il rispetto delle norme ambientali. Questo ha portato ad un'ulteriore attenzione verso la gestione dei rifiuti da demolizione e alla loro valorizzazione come risorsa.

Come riutilizzare i rifiuti da demolizione?

Dopo le operazioni di recupero, i rifiuti da costruzione e demolizione possono essere riutilizzati come aggregati recuperati in diverse modalità. Ecco le principali modalità di utilizzo degli aggregati recuperati:

  1. realizzazione del corpo dei rilevati di opere in terra dell’ingegneria civile;
  2. realizzazione di sottofondi stradali, ferroviari, aeroportuali e di piazzali civili ed industriali;
  3. realizzazione di strati di fondazione delle infrastrutture di trasporto e di piazzali civili ed industriali;
  4. realizzazione di recuperi ambientali, riempimenti e colmate;
  5. realizzazione di strati accessori aventi, a titolo esemplificativo, funzione anticapillare, antigelo, drenante;
  6. il confezionamento di calcestruzzi e miscele legate con leganti idraulici (quali, a titolo esemplificativo, misti cementati, miscele betonabili).

Il riutilizzo degli aggregati recuperati dai rifiuti da costruzione e demolizione deve avvenire nel rispetto di norme tecniche che garantiscano la conformità agli standard europei e alle norme ambientali e di sicurezza. Il produttore di aggregato recuperato dai rifiuti inerti da costruzione e demolizione deve inoltre garantire un sistema per il controllo di accettazione dei rifiuti in ingresso per verificarne la conformità al regolamento, un processo di lavorazione minimo dei rifiuti e il successivo deposito dell’aggregato recuperato, prima e dopo la verifica di conformità.

Ecco perché è sempre preferibile affidarsi ad una ditta certificata.

Come recuperare o smaltire i rifiuti da demolizione?

La classificazione e la gestione dei rifiuti da demolizione sono disciplinate dal D.Lgs. 152/2006, il quale, all’art. 184, c. 3, del D.Lgs. 152/2006 stabilisce che i rifiuti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione sono rifiuti speciali.
Secondo l’art. 184-ter TUA un rifiuto cessa di essere tale (End of Waste – EoW) quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni:

  1. la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici;
  2. esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;
  3. la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
  4. l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.

Secondo il successivo comma 2 l’operazione di recupero può consistere semplicemente nel controllare i rifiuti per verificare se soddisfano i criteri elaborati conformemente alle predette condizioni.

Il decreto EoW inerti, in particolare, descrive il processo di lavorazione minimo dei rifiuti prevedendo che questo avvenga “mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse”, tra cui, per esempio, la macinazione, la vagliatura, la selezione granulometrica e la separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate.

Il decreto EoW si lega a queste procedure di recupero dei rifiuti da demolizione, imponendo agli operatori del settore di rispettare determinati standard qualitativi per i materiali di riciclo prodotti e di garantire la tracciabilità dei materiali lungo l'intera filiera del riciclo.
Il recupero e lo smaltimento dei rifiuti deve essere effettuato da aziende certificate per garantire che vengano rispettate le norme ambientali e di sicurezza.
Le aziende certificate come Valli Gestioni Ambientali rappresentano una garanzia di affidabilità e qualità nel settore del trattamento dei rifiuti, permettendo di tutelare la salute e l'ambiente e di assicurare il rispetto delle norme in materia.
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